In queste settimane, tra gli argomenti che sentiamo parlare quotidianamente troviamo anche l’aumento dell’inflazione, cosa comporta?
Torniamo un po’ indietro nei nostri episodi e ricordiamo cos’è l’inflazione.
In parole semplici, l’aumento dell’inflazione significa che stiamo attraversando un periodo di tempo dove c’è un aumento generale dei prezzi di beni e servizi.
Questo significa che avremo la necessità di più soldi per comprare gli stessi beni e servizi che acquistavamo precedentemente.
Tutto ciò è positivo, se c’è un aumento generale dei salari per contrastare l’aumento generale dei prezzi.
Ma se viceversa, è negativo. Se aumentano i prezzi quindi spendo meno per accantonare risparmi in caso di bisogno, se non spendo l’economia gira meno e si ripercuote sulla crescita.
Per contrastare l’inflazione, se continua, c’è un rialzo dei tassi per equipararli al potere di acquisto e alla crescita economica. In condizioni normali.
In questa fase il rialzo è imputabile al costo delle materie prime, in special modo a quello dell’energia. Lo scorso anno i prezzi erano bassi perché non c’era richiesta e non si produceva.
Per questo motivo i prezzi dei beni di consumo sono aumentati, il costo per produrli e per trasportarli è aumentato e questo si ripercuote sul consumatore finale.
Si parla di un rialzo temporaneo, che si stabilizzerà nell’arco dei prossimi anni, a quanto viene dichiarato da governatori di banche centrali. Personalmente credo che se si prospetta un rialzo della crescita economica, è inevitabile un rialzo e questo di solito è positivo.
Però analizziamo anche altri aspetti.
Nel periodo del lockdown, nonostante il blocco delle attività, le persone hanno accantonato risparmi non spendendo.
Adesso la propensione alla spesa sta tornando e questo favorisce i consumi, le riaperture e il ritorno ad una normalità aiuta questo processo.
Quindi anche chi riceveva sussidi accantonava parte di essi, perché non si usciva e non si spendeva.
Adesso c’è comunque da generare nuova occupazione, il numero dei non occupati è superiore al periodo pre-Covid.
Soprattutto c’è da formare le persone su attività più legate all’informatizzazione e anche al ritorno di determinati lavori manuali, abbandonati.
Oltre al fatto che ci si dovrà indirizzare su nuove attività, il mondo è definitivamente cambiato.
Quindi, per tornare al tema dell’inflazione, se la crescita economica e occupazionale sarà stabile e duratura, ci sarà un costante rialzo in linea con i livelli delle retribuzioni.
Viceversa se dopo un rialzo, come detto causato dal rialzo dei prezzi dell’energia e delle materie prime e non da una crescita economica stabile, l’inflazione tornerà a stabilizzarsi al ribasso.
Penso che questo rialzo repentino non fosse stato previsto o per lo meno le banche centrali non se lo aspettassero così.
Il costo dell’energia è alto, perché ancora siamo troppo dipendenti dai combustibili fossili e nonostante tanti proclami, manifestazioni e protocolli, la vera transizione energetica non è avvenuta e siamo in forte ritardo.
Sia per quanto riguarda il come si produce, il come si consuma e purtroppo il come si continua a distruggere il pianeta senza salvaguardarlo.
Nei prossimi mesi, le banche centrali, in base all’andamento decideranno quelle che saranno le politiche monetarie in tema di rialzo tassi e di tapering, cioè quelli che saranno e se continueranno gli stimoli monetari.
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Il denaro non è la cosa più importante del mondo. L’amore lo è. Fortunatamente io amo il denaro!
Jackie Mason
Foto di Gerd Altmann da Pixabay